Per chi si affaccia per la prima volta al mondo del BDSM, incuriosito dalla possibilità di realizzare le proprie fantasie, la situazione può risultare complessa e difficile da esplorare.
Pratiche e posizioni sembrano essere davvero tante e in molti casi sono impressionanti e spettacolari, anche se spesso la comunità ha sviluppato nicchie che per chi non è esperto possono risultare difficili da capire e da riconoscere.
Creare una carrellata completa di tutte le pratiche possibili richiederebbe decine di capitoli, ma a grandi linee si possono suddividere in alcuni gruppi che servono per iniziare ad esplorare.
Bondage
Sicuramente è la più famosa e consiste nel legare il proprio sub con corde o nastro isolante, catene e persino complicati dispositivi pneumatici in PVC.
L’idea è di immobilizzare e avere sotto controllo una persona. La pratica di solito si completa anche con altri elementi, perché può essere inserita all’interno di un gioco di ruolo, come ad esempio simulazione un rapimento, essere fine a se stessa o parte di un complesso rituale.
Lo shibari è una sua versione molto ritualizzata e teatrale che comprende spesso anche la sospensione in aria con le corde e in cui i nodi oltre che per l’immobilizzazione in posizioni speciali servono per nobilitare chi è sottoposto, un po’ come un fiocco fa con un pacco regalo.
Sempre sotto il bondage che può essere light oppure hard, rientrano le manette, molte varianti di camicia di forza, in cuoio o PVC che obbligano a posizioni scomode in cui è impossibile muoversi, gli strumenti di tortura come le gogne e le croci di Sant’Andrea oltre che tanti altri.
Si arriva poi alla mummificazione dove il blocco è totale si viene avvolti con panno o costumi pneumatici in PVC da cui viene aspirata tutta l’aria e che aderiscono al corpo rendendo anche faticosa la respirazione.
Trasformazioni e femminilizzazioni
In questo caso il master trasforma il sub in qualcosa di diverso. L’unico limite è la fantasia e la perversione dei partecipanti. Si possono utilizzare costumi più o meno realistici e stringenti per far diventare qualcuno un animale domestico, cambiare il sesso in maniera umiliante o illuminante oppure annullare tutti i tratti con costumi in latex o PVC.
Trasformare in animali comprende sia il campo dei furry, cioè costumi di peluche cartooneschi così come quello della sottomissione più estrema in cui lo schiavo viene ridotto allo stato di un cane e costretto a indossare una maschera di cuoio, oltre che comportarsi al 100% come il suo ruolo impone, pena severissime punizioni fisiche se non rispetta le regole.
La femminilizzazione o più di rado la mascolinizzazione sono pratiche di cambiamento estetico del sesso in cui il soggetto viene vestito, spesso con costumini sexy o imbarazzanti, per mettere in ridicolo il suo ruolo prima e dopo la trasformazione.
Potrebbe essere il caso di un uomo costretto a vestirsi come una dama vittoriana oppure una cameriera o per le aggiungendo barba e baffi e subendo la derisione da parte del master o della mistress.
Si utilizzano costumi di latex che annullano i tratti somatici per rendere anonimo e quindi privo di coinvolgimento emotivo il proprio sub, annientandone completamente il carattere.
Alcuni sub vengono trasformati in oggetti di arredamento come candelabri, tavolini o poggiapiedi. Menzione a parte merita la sostituzione della personalità, in cui lo schiavo è costretto a diventare qualcun altro, lasciandosi indietro la sua vita passata, ma questa è una pratica che richiede un percorso lungo ed è complessa.
Sesso forzato
È un ampio contenitore di pratiche sessuali in cui lo schiavo è costretto a subire contro la sua volontà stimolazioni e penetrazioni di varia natura. Nei giochi BDSM, la forzatura è consenziente, perché bisogna sempre mantenere il rispetto della persona.
Il più classico è l’uso dello strapon da parte di una donna che penetra analmente il suo schiavo per punirlo con il duplice scopo di infliggergli dolore per la totale mancanza di riguardo durante la sodomizzazione e di umiliarlo collegandolo implicitamente ad una figura femminile caricaturale.
Il sesso forzato può anche essere una stimolazione obbligata dei genitali, utilizzando vibratori, masturbazione e gabbiette per impedire l’erezione e rendere il rapporto una forma di parodia. Una mistress potrebbe continuare a toccare i testicoli del suo schiavo bloccandosi ogni volta che questo comincia a provare piacere per impedirgli di avere un orgasmo.
Ci sono poi le pratiche del fisting e delle inserzioni in cui si penetra chi è sottoposto a tortura con dildo enormi. In alcuni casi la penetrazione è con le mani portando al limite la sopportazione di chi deve stare al gioco.
Questo può anche far parte di un meccanismo di umiliazione estrema, in particolare nel caso in cui una mistress sodomizzi il suo schiavo, perché è correlato alle fantasie sul fallo enorme, diffuse in ambito maschile.
Dolore puro
Sono le torture che coinvolgono principalmente il dolore. Si parte con le classiche frustate e bacchettate inflitte ad esempio anche sotto le piante dei piedi o sui genitali, l’uso di mollette su parti sensibili come labbra, capezzoli e seni, arrivando a testicoli, vagina e clitoride.
Alcuni preferiscono la cera calda, che può essere quella di soia, tiepida o quella delle candele di paraffina che può causare impulsi dolorosi molto intensi. Si arriva a vere e proprie colate che vengono poi rimosse a strappo, come nella depilazione, che per un sub villoso può risultare un’esperienza davvero memorabile.
Di moda attualmente c’è il fidging, ossia l’inserzione dell’ano o nella vagina di un pezzetto di zenzero sbucciato, che produce un dolore molto intenso e che dura per tantissimo tempo.
Ci sono le stimolazioni con aghi ed elementi appuntiti, anche se questo non è un territorio per principianti. Occorre molta attenzione per massimizzare l’effetto doloroso e minimizzare il danno. Vengono utilizzati aghi ipodermici da siringa per trafiggere capezzoli, labbra e pelle in vari punti.
Infine le percosse rituali che vanno dagli sculaccioni fino agli schiaffi. Esistono anche altre pratiche correlate ma come sempre quando si raggiungono i confini serve un po’ di esperienza per evitare danni.
Giochi di ruolo
In realtà è tutto il BDSM ad essere un gioco di ruolo, perché master, mistress, schiavi e sub sono soltanto parti interpretate. In queste categorie si possono utilizzare giochi di ruolo per creare l’ambiente che giustifichi le singole pratiche.
In tanti non apprezzano sessioni senza contesto, ad esempio trovarsi legati e minacciati a letto da parte di qualcuno che si finge rapitore e torturatore, oppure prigionieri in un dungeon medievale con un sadico pronto a tutto pur di estorcere la confessione è molto stimolante.
Si va da situazioni realistiche ad altre simboliche, come ad esempio i costumi da suora sexy e crudeli in latex o creare una situazione medical dove un dottore sadico si prepara a sottoporci ad esami imbarazzanti e dolorosi.
Per quanto riguarda i giochi di ruolo non ci sono limiti e negli ultimi anni si sono molto diffusi negli ambienti dei più giovani che per via dei videogame sono molto familiari a questo tipo di fantasie. Molto spesso spingono verso un settore che è quelli hentai, cioè dei fumetti giapponesi.
mia madre piace farsi spogliare legare bendare imbavagliare scopare torturare