Molte coppie amano vivere qualche gioco erotico che possa ravvivare il piacere sessuale. D’altronde il rapporto “tradizionale” sta diventando sempre più monotono e, visti anche i numerosi spunti che i social o i film offrono, la voglia di provare qualcosa di nuovo è sempre di più. Il bondage può essere un’ottima soluzione per sperimentare una nuova forma di piacere che risale a tempi passati. Ecco tutto quello che serve sapere su di essa.
Bondage: cosa significa?
Nel dettaglio, “bondage” significa “schiavitù”. La parola è molto utilizzata per individuare tutta una serie di tecniche sessuali che prevedono costrizione fisica e condite da un po’ di voyerismo. Un vero e proprio legame fisico e mentale che lega coloro che partecipano a questo gioco erotico davvero molto particolare. Un’ottima opportunità per chi ha voglia di un rapporto sessuale trasgressivo e sicuramente non monotono. Il bondage fa parte a tutti gli effetti del BDSM, un acronimo che rappresenta diverse pratiche erotiche, ovvero Bondage, Dominazione e Disciplina, Sottomissione e Masochismo. Molto divertente e appassionante diventa quindi creare questo gioco di ruoli erotico molto provocante per chi prende parte al rapporto sessuale. Il bondage, quindi, non è altro che una pratica sadomaso che può esprimersi in vari livelli: si parte dal light bondage, ovvero la semplice legatura di mani o piedi, o anche di entrambi. Si passa poi alla mummification, che prevede l’annodamento completo che impedisce qualsiasi movimento del corpo. Finendo anche con la sospensione, ovvero quando una persona legata viene appesa, il tutto per rendere il rapporto ancor più passionale e appagante. Viene vissuto da molti come un autentico diversivo che permetta di scoprire la bellezza di una trasgressione erotica molto piccante. Aiuta a creare quella complicità necessaria per il piacere sessuale.
Un po’ di storia del bondage
Prima di andare nel dettaglio sulle varie tecniche che si possono mettere in atto per la pratica del bondage, è giusto parlare delle antiche origini di questa. Risale al XV secolo la sua nascita: un legame molto forte col popolo giapponese che prediligeva l’utilizzo delle corde. Queste, nella credenza comune, rappresentavano il legame esistente tra l’uomo e la divinità. E proprio questa tecnica veniva usata dai samurai e dalla polizia per bloccare i prigionieri. Insomma, appare evidente che in Oriente le corde hanno sempre avuto un significato molto importante nello svolgimento di alcune attività quotidiane, oltre che per il sesso e nell’ambito del sociale. Il bondage veniva praticato anche come divertimento sessuale soprattutto nei ceti più alti. Se fino a qualche decennio fa una pratica del genere veniva vista con una certa reticenza, oggi si può dire che le cose sono molto cambiate. Tante persone comuni hanno scelto di provare un’esperienza del genere che intriga molto sia uomini che donne. E a contribuire al successo del bondage vi sono state alcune pellicole cinematografiche, su tutte “50 sfumature di grigio”.
Legare i polsi
Questa è una delle tecniche bondage migliori per provare un’esperienza sessuale piacevole. Usando delle corde morbide, meglio se di nylon o cotone, mai di plastica, si può scegliere di legare i polsi del sottomesso o della sottomessa. La persona che viene legata, deve tenere le mani dietro la schiena, meglio se con i palmi delle mani che non si tocchino. Con una corda di oltre un metro, bisogna fare un cappio nella zona centrale della stessa e passarlo sui polsi, facendo così in modo che rimangano fermi e la persona non possa muoversi. Occhio comunque a non stringere troppo in quanto si potrebbe bloccare la circolazione in quella zona del corpo. A questo punto, con il partner legato, si può scegliere di denudarlo e fargli tutto quello che si vuole. Ovviamente lui o lei, in quanto slave, dovrà essere completamente sottomesso e obbedire a qualsiasi ordine gli venga dato. Si potrebbe scegliere di usare dei frustini o altri oggetti di piacere con cui dare sfoggio a tutto il proprio desiderio di dominatore.
Legare polsi e caviglie
Si potrebbe anche scegliere di legare le caviglie, oltre ai polsi. Bisogna far sedere la persona sottomessa oppure farla stendere, meglio ancora se completamente nuda. Questo contribuirà a rendere questo momento estremamente eccitante per entrambi. Le caviglie vanno legate tenendole affiancate l’una all’altra. A questo punto la corda va fatta passare nella volta che si crea, al fine di creare un cappio che vada a stringersi sulle caviglie. Anche in questo caso è bene precisare che non bisogna fare cappi troppo stretti. Per completare, basta separare i capi della corda e farli passare da direzioni opposte nella volta che si trova al centro delle caviglie, e successivamente fare due giri di corda che devono passare in mezzo alle stesse caviglie. Terminando con un nodo semplice si avrà la certezza che la corda rimanga legata bloccando il movimento completamente.
Nodo quadrato: una tecnica eccitante
Coloro che vogliono curare la parte estetica del bondage potranno scegliere di creare dei nodi diversi rispetto a quelli tradizionali. Nello shibari, tecnica giapponese che prevede la legatura, il nodo quadrato è molto scenografico e contribuisce a creare la giusta atmosfera passionale. Ha una forma a fiore e per realizzarlo basta avvolgere la corda con il capo superiore fermo verso destra e il capo inferiore che gira tre volte. Si passa poi il capo superiore sui primi due giri della corda e sotto il capo inferiore. Così si arriva alla possibilità di tirare i due capi per tendere la corda e fare in modo che rimanga ben stretta. Il nodo è molto resistente e permette di vivere la propria esperienza trasgressiva di sesso in maniera particolare e senza dimenticare il lato estetico.
“Posizione comoda”: che significa?
Quando si parla di bondage, una delle tecniche migliori è la “Posizione comoda”. Una persona immobilizzata non deve essere scomoda. Questa tecnica di legatura comoda permette di immobilizzare arti e torace insieme. Basta prendere una corda da 10 metri circa e piegarla a metà così da metterla dietro al collo, non intorno. Questa corda deve dunque appoggiarsi sul collo senza stringerlo, successivamente si fa passare la corda sotto le ascelle senza però incrociarla. La corda, infatti, non deve mai trovarsi vicina alla gola del partner. Si procede così con l’incrociare la corda dietro la schiena e portala avanti, proprio a livello dei genitali. Così la corda viene avvolta attorno alla coscia, includendo il polso del partner che va fatto appoggiare sulla coscia. Dopo quattro giri completi, la corda sarà ben aderente al corpo, senza però eccedere né tanto meno creare alcun fastidio. Se il partner è nudo, soprattutto se si tratta dell’uomo, è bene fare attenzione che non si impiglino peli nella corda in quanto potrebbe esserci una sensazione assolutamente poco piacevole.